Samsung S32D850T in test
Colour banding
Come primo test abbiamo verificato la presenza del classico fenomeno del colour banding, ovvero delle bande di colore sulle sfumature, con diverse tonalità. Con color depth 10-bit reali, il Samsung non manifesta problemi di sorta.
Uniformità
Suddividendo lo schermo in nove rettangoli, abbiamo misurato con il colorimetro l’uniformità della luminosità e dei colori. La differenza massima registrata è risultata pari al 17%, con una media dell’8%, per quanto riguarda la luminosità, mentre per il colore, il Delta-E maggiore è stato di 1,4, con una media dello 0,8.
Abbiamo inoltre catturato due immagini con una schermata nera al buio con diverso tempo di esposizione della fotocamera. L’immagine di sinistra riporta la situazione più simile riscontrabile a occhio nudo, mentre quella di destra ha una sensibilità maggiore alla luminosità.
Il comportamento del nostro esemplare è decisamente interessante. Neanche nelle condizioni peggiori di utilizzo, come in questo test, si notano ad occhio nudo zone con luminosità maggiore come in genere si evidenziano agli angoli o ai lati del display.
Angoli di visione
In questo test andiamo a valutare la deviazione colorimetrica all’aumentare dell’angolo di visione per i quattro lati. In questo test prevalgono in genere i display a matrice IPS / PLS / AHVA; seguono i VA e infine i TN.
Pur rimanendo un poco dietro alle tipologie IPS, le nuove versioni AMVA+ non hanno evidenti problemi con angoli di visione non estremi. Con una schermata completamente nera, la tonalità tende a virare su colorazioni violacee, ma non schiarisce come negli IPS (e varianti).
Reattività
Per testarne la reattività abbiamo utilizzato il software PixPerAn (macchinina) e il tool presente su TestUfo.com. Per i vari setting di overdrive disponibili nel Samsung S32D850T, Standard, Più rapido e Il più rapido, sono state catturare dieci foto con la fotocamera impostata con ISO 3200 e tempo di esposizione di 1/350 sec. Per il test ufo abbiamo riportato il risultato medio, mentre per l’auto vengono confrontati il risultato migliore e peggiore dei dieci scatti.
Senza ombra di dubbio il setting di default, “più rapido”, è risultato il più bilanciato nella terna di opzioni disponibili. Quello più spinto manifesta spesso, durante questi test, il reverse ghost, indice di un pronunciato overshoot di segnale. Il setting standard invece mostra una scia decisamente più pronunciata.