EIZO FORIS FG2421; il gaming mette il Turbo e arriva a 240 Hz - EIZO FORIS FG2421 in test

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EIZO FORIS FG2421  in test

Colour banding

Come primo test abbiamo verificato la presenza del classico fenomeno del colour banding, ovvero delle bande di colore sulle sfumature, con diverse tonalità.

Colour Banding 01 Colour Banding 02Colour Banding 03 Colour Banding 04

Il monitor, con coloud depht 8-bit + FRC, è in grado di riprodurre fino a 1,06 miliardi di colori. La rappresentazione è risultata davvero molto buona.

 

Uniformità

Suddividendo lo schermo in nove rettangoli, abbiamo misurato con il colorimetro l’uniformità della luminosità e dei colori. La differenza massima registrata è risultata pari all’11%, con una media del 4,4%, per quanto riguarda la luminosità, mentre per il colore, il Delta-E maggiore è stato di 2,4, con una media dell’1,0.

 Uniformità luminosità Uniformità colore

Abbiamo inoltre catturato due immagini con una schermata nera al buio con diverso tempo di esposizione della fotocamera. L’immagine di sinistra riporta la situazione più simile riscontrabile a occhio nudo, mentre quella di destra ha una sensibilità maggiore alla luminosità.

 Backlight 01 Backlight 02

Il risultato è semplicemente eccellente. La profondità del nero è strabiliante e l’assemblaggio appare perfetto, non mostrando alcun fascio luminoso nelle zone critiche, se non aumentando la sensibilità della fotocamera alla luce.

 

Angoli di visione

In questo test andiamo a valutare la deviazione colorimetrica all’aumentare dell’angolo di visione per i quattro lati. In questo test prevalgono in genere i display a matrice IPS e PLS; seguono i VA e infine i TN. Memori del BenQ GW2250M dotato di un pannello AMVA, abbiamo constato che l’MVA di Sharp ha un comportamento migliore garantendo angoli maggiori dei TN e inferiori di poco rispetto agli IPS / PLS. Le angolazioni verticali risultano un poco più difficoltose da gestire rispetto a quelle orizzontali.

Angoli visione

Anche in questo esemplare si evince una sorta di bagliore con uno sfondo nero. Al contrario di quanto visto nei pannelli IPS, che il bagliore è di colore simil bianco, su questo prodotto il nero tende a virare verso il viola.

Angolo nero

 

Reattività

Questa volta abbiamo preso come test l’ufo su TestUfo.com tramite il quale abbiamo catturato dieci foto per il monitor in esame con setting differenti, riportandone il risultato migliore e il peggiore della sequenza. Non è presente una funzione di modifica dell’overdrive e abbiamo dunque provato il monitor a 60Hz e a 120 Hz, con Turbo 240 su Off e On.

Reattività

È particolarmente difficile rappresentare tramite immagine o video la differenza che invece si può apprezzare di persona nel passaggio da Off a On della tecnologia Turbo 240. Per rendere più verosimile il risultato offerto dal monitor, è stato impostato il valore di 3200 ISO, che ha d’altra parte comportato un maggiore rumore nella qualità visiva dell’oggetto in movimento.

Una piccola prova però è possibile, anzi una sorta di giochino; non barate, tanto non si vince nulla. Andate su questo sito e aspettate che il tool si sincronizzi con il refresh del vostro monitor. Lasciando le impostazioni a default che sono presenti (960 pixel per secondo), come vedete il piccolo ufo? O forse sarebbe meglio dire, quanti ne vedete? Come vedete l’alieno verde all’interno? Quanti occhi ha? Riuscite a contare quante linee nere di separazione ci sono alla base rossa dell’ufo? Quanti simboli bianchi ci sono tra questi spazi creati dalle linee nere?

Chi ha un monitor con refresh di 120 / 144 Hz potrebbe vedere un po’ meglio il braccio dell’alieno e forse indovinare il numero degli occhi. Quando però impostiamo il Turbo 240 su On, vediamo perfettamente l’immagine del piccolo ufo! Si contano i tre occhi bianchi e si vede chiaramente una specie di mascherina nera sulla bocca. Dopo qualche passata siamo in grado di dire che le linee nere di separazione sono cinque (due laterali più una centrale) e che all’interno dei sei spazi ci sono tre puntini bianchi. Se andiamo a impostare 1440 pixel per secondo, l’immagine è ancora ben definita, ma si viene a creare una piccola scia dietro. Neanche l’impostazione più elevata causa una sfocatura evidente e si vedono ancora chiaramente i due singoli sostegni della navicella. A questa velocità però comincia ad essere difficile anche per l’occhio seguire l’ufo.

Quando l’elettronica viene “spinta” per riprodurre velocemente la transizione dei pixel, si incorre nel classico problema di overshoot, picchi di segnale, manifestando il cosiddetto reverse ghost. Ci aspettavamo dunque di vedere, anche se in maniera non marcata, l’immagine nera dietro alla macchinina durante il test di PixPerAn, dato che avendo un pannello MVA questo non è in genere veloce come i migliori TN. In qualunque test eseguito non è stata mai rilevata la presenza del reverse ghost. EIZO non permette la regolazione dell’overdrive, ma non ce n’è assolutamente bisogno. Il valore imposto dal produttore è eccellente.

 

Corsair