La recente ondata di spam denominato "Chinese pharmacy" e gli attacchi DDoS che hanno colpito Twitter, Facebook e altri siti di social network, hanno generato una serie di speculazioni sul presunto coinvolgimento del governo cinese nel generare spam e atti di cyberterrorismo. Il McAfee Spam Report di settembre smentisce tali convinzioni analizzando alla radice le possibili cause.
Il report rivela cosa si nasconde dietro lo spam “Chinese pharmacy”:
- Lo spam "Chinese pharmacy" sembra essere il risultato della necessità delle compagnie farmaceutiche locali di distribuire i medicinali in esubero a livello internazionale, dal momento che la vendita di farmaci in eccedenza all’interno del Paese viola la normativa cinese. Gli esperti McAfee non ritengono si tratti di un sinistro complotto organizzato dal governo cinese a generare l’attacco di questo mese
- Lo spam che ha origine in Cina rappresenta oggi tra 60 e il 65% dei volumi complessivi di email
- Le email di spam "Chinese newsletter" rappresentavano la tipologia principale di spam farmaceutico, con un totale di 52.428 email contenenti 1.235 domini URL unici in un singolo giorno
- Se i medicinali in esubero in Cina non possono essere venduti nel mercato legale secondo la normativa cinese, continueranno allora a essere venduti nel mercato nero
Inoltre, il report rivela i risultati sugli attacchi DDoS del 6 agosto scorso:
- La campagna di spam del 6 agosto, lanciata in concomitanza con gli attacchi DDoS, non è stata l’unica responsabile dell’arresto dei siti di social network, infatti si è trattato probabilmente di un semplice ripensamento dei criminali informatici
- L’attacco DDoS del 6 agosto, assieme all’ondata di spam, aveva lo scopo di colpire un blogger pro-Georgiano, e faceva probabilmente parte di una campagna intimidatoria di ritorsione contro i suoi blog politici.
- Brasile, Turchia e India sono i tre domini principali da cui le macchine infettate hanno diffuso tale campagna di spam del 6 agosto in concomitanza con il DDoS.
"Lo spam “Chinese pharmacy” è sintomo di un ambiente economico, legale e giuridico che difficilmente cambierà nel breve periodo,” ha commentato Adam Wosotowsky, anti-spam technology lead, McAfee. "Riguardo agli attacchi DDoS, è triste constatare che le azioni cybercriminali contro la libertà di una persona di mostrare apertamente la sua opinione sembra essere un mezzo di comunicazione politica accettato a livello internazionale.”
- Pirro Jacopo -