Roundup ventole 120mm: analisi, video, rumorosità e prestazioni - ALPHACOOL

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ALPHACOOL

 

Alphacool è uno dei marchi più famosi per quanto riguarda il liquid cooling. Oggi analizzeremo una delle sue soluzioni proprietarie da 120mm, la ACS 2000.

 

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Struttura e Features

 

Anche qui abbiamo una conformazione classica, ma la sostanziale differenza è il motore utilizzato e la sua regolazione di velocità, tale da permettere il settaggio anche a 1100 RPM. Come rumorosità siamo su livelli elevati, ma non di certo eccessivi. La timbrica non è perfetta, ma nemmeno fastidiosa.

Elenchiamo le principali caratteristiche di questo modello:

 

ALPHACOOL

 

  • Struttura classica
  • Buone performance
  • Bassa regolazione, solo a partire da 1100RPM
  • E’ presente il ticking a bassi regini di rotazione

 

 

Estetica e rumore

 

Siamo di fronte ad un modello standard, avente 7 pale ed un design comune ma allo stesso tempo ricercato, con una colorazione delle stesse azzurrina. Purtroppo è presente il fenomeno del ticking, e quindi ciò influisce negativamente sulla silenziosità complessiva. Sebbene sia minore rispetto al modello SilenX, in questo caso si sente leggermente anche al minimo del regime di rotazione, per poi attenuarsi leggermente sotto carico a 2000RPM. E’ un peccato perché pur essendo una ventola generica, non era male nel complesso. Purtroppo non siamo riusciti a trovare informazioni inerenti questa ventola, quindi dovremmo per forza di cose supporre i valori complessivi, e parametrarli alle prestazioni rilevate; complessivamente è una ventola dalle buone caratteristiche, soprattutto a livello prestazionale.

 

 

alphacool 120

 

 

 

ALPHACOOL

 

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Il modello Alphacool si è dimostrato interessante quindi potrete rimanerne soddisfatti nel normale utilizzo. Ovviamente però ci sono talmente tanti modelli in commercio che, a conti fatti, è possibile scegliere una quantità davvero impressionante di alternative. Sono in grado quindi di reggere il confronto con queste ultime? E’ una domanda retorica, ed anche scontata, ma se non avete interessi particolari e se la rumorosità complessiva non vi dà fastidio, non c’è ragione di sostituire questi buoni modelli.

 

 

 

 

Sistema e metodologia di test

 

Abbiamo testato le ventole sul seguente sistema, montato su un banchetto aperto, con temperatura ambiente di circa 22.3°C (potrebbe esserci la variazione di un grado in senso positivo o negativo; a titolo informativo riportiamo che anche le passate recensioni erano state fatte a questa temperatura). Abbiamo scelto di utilizzare come CPU un Core i7 920 revisione D0 in quanto permette di stressare in modo adeguato il dissipatore, grazie al suo TDP di circa 130W a default. Come dissipatore è stato scelto il modello Thermalright TRUE Copper, avente una struttura ad alette serrate ed una superficie interamente in rame, il che significa che sarà possibile sfruttare al contempo elevatissimi CFM, come RPM davvero contenuti. Come vedremo ci sarà una grande differenza tra le varie velocità di rotazione, questo è un chiaro indice della bontà del sistema di misurazione.

 

 

sistema

 

 

 

Vogliamo far presente che per ragioni di libera riproducibilità dei nostri test, sono stati osservati i risultati tramite il software Realtemp, in idle e in full load; sebbene l’assenza di un sensore dedicato possa sembrare a prima vista una mancanza, in realtà non lo è, per il semplice motivo che vogliamo mostrare situazioni che voi stessi potete verificare, e che voi stessi troverete nel vostro sistema. Se avessimo scelto di testare il carico termico tramite medoti non convenzionali, si sarebbe perso il feeling diretto dell’analisi sulle moderne CPU, e quindi si sarebbe snaturato il senso di tali misurazioni e comparative. Le temperature in full load sono state misurate dopo venticinque minuti di stress con Prime95 “InPlaceLargeFFTs” (massimo lavoro e consumo), benchmark noto per la sua capacità di stressare pesantemente la CPU, ben più di qualsiasi videogioco. Dopo il test di temperatura, sempre secondo lo standard, viene lasciato il dissipatore in idle per 5-10 minuti, al fine di riportare la temperatura entro i valori iniziali. Questo permette lo smaltimento del calore residuo all’interno della struttura, e quindi una migliore misurazione delle temperature stesse. La pasta termica usata è l’Arctic Cooling MX-4, uno standard di utilizzo nelle nostre misurazioni.

 

 

E’ stata utilizzata una sessione di test, alla seguente frequenza di lavoro:

 

 

parametri

 

I test sono stati effettuati con una sola ventola, in configurazione Push. Precisiamo che i test sono stati fatti a due velocità, 800 RPM ed al massimo consentito. Questo ci ha portato a fornire una comparativa a parità di RPM, per la maggioranza dei modelli e quindi fare una stima delle capacità di dissipazione termica. In determinati casi non è stato possibile scendere fino ad 800RPM quindi si è scelto di testare quelle ventole alla velocità minima possibile, simulando un utilizzo silenzioso.

 

Nella parte sinistra del grafico, riportiamo i dati effettivi di rotazione delle ventole, ricordando inoltre che sono sensibili ad una variazione del 10% e quindi sono puramente indicativi. Differenze minime tra i regimi di rotazione sulla stessa ventola, non cambiano generalmente il risultato complessivo.

Nella seconda pagina di questo articolo potete trovare tutti i dettagli per quanto concerne le misurazioni di rumorosità.

 

Corsair